venerdì 11 giugno 2010

Usando la cloud (pt. 1ª)

Si fa un gran parlare di cloud (anch'io ne ho parlato, è il termine del momento). Così, un po' per curiosità ed un po' per necessità ho deciso di provare alcuni servizi che la cloud può offrire al singolo utente (sicuramente offre molto di più alle aziende). Scriverò su questo blog alcuni post sull'argomento, man mano che proverò cose nuove (e avrò tempo per scrivere ;-P).

Premessa

In realtà non mi piace molto l'idea di avere dati e documenti miei sparsi su chissà quali server. Inoltre c'è sempre l'incognita connessione: chi mi assicura che il server/i miei documenti/la connessione saranno disponibili quando mi serviranno?
Ok, anche il mio PC si può rompere e quindi potrei non disporre dei miei dati quando voglio, ma, francamente, la sento come una possibilità più remota (specialmente se la paragoniamo alla probabilità di avere una connessione lenta o inesistente).

Inoltre, temo sempre che la cloud sia un primo passo verso un mondo fatto di dispositivi poco performanti e calcolatori remoti. Un mondo fatto per gli smartphone, se volete, ma non per chi (utenti professionali o semplici hobbisti) ogni tanto ha la necessità di sfruttare la sua macchina.

Perciò finora sono stato restio ad usare questi servizi.

Tuttavia, non si può vivere sotto una campana di vetro. Se la cloud comporta dei rischi, ha anche dei vantaggi. Inoltre il modello dei mainframe è già caduto in disuso una volta. Ora il successo torna dalla loro parte, ma alla fine si arriverà ad un equilibrio tra personal computer e computing distribuito.

Ho deciso quindi di non perdere il treno e di andare a vedere che comodità offra la cloud.

1ª parte

La mia prima esigenza è stata quella di semplificarmi la vita come utente di diversi dispositivi, tra cui uno smartphone che non permette di scambiare facilmente file tra le sue applicazioni.

Ho iniziato usando Google Docs, di cui avevo tanto sentito parlare, ma non avevo mai provato (per i motivi suddetti). Per scrivere brevi paginette con testo formattato lo trovo valido. Non mi sono spinto oltre poiché per ora non ne ho esigenza. Anzi a dire il vero, io sono ancora della vecchia scuola: prima scrivo il tutto in plain text (testo semplice) e solo alla fine formatto. Così il testo lo posso passare da vi a OpenOffice a Google Docs, ecc.

Ho provato Google Docs sul browser dell'iPhone, ma non va. A questo punto mi serviva un'applicazione che mi permettesse di scambiare i dati di Google Docs anche sullo smartphone. Ovviamente c'è e probabilmente ce ne sono altre (ho letto buone recensioni di Office²). Io ho scelto awesome Note.

In questo modo, riesco ad iniziare a scrivere i post di questo blog sull'iPhone, dovunque mi trovi, e proseguire sul PC (capita anche vice versa).

In effetti inizio ad abbozzare un post appena mi viene l'idea, prima che venga cancellata dalla mia ridotta memoria e per questo trovo molto utile poterlo fare ovunque. Sviluppo poi il post su iPhone o PC a seconda dell'occasione e può passare da uno all'altro più volte. Infine metto i link (raramente sull'iPhone perché la mancanza del multitasking lo fa diventare un lavoro troppo lungo, vedremo con iOS 4) e come ultima cosa formatto il testo. Quest'ultima operazione la effettuo sul sito del blog, in modo da poter avere l'anteprima.

Paradossalmente, sul dispositivo mobile ho una copia locale del documento, mentre sul PC non rimane niente, poiché lavoro su un file remoto. Questo ha senso perché non sempre ho accesso ad Internet con lo smartphone (dipende da dove mi trovo), mentre il PC si sposta meno ed è spesso connesso in rete.

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