mercoledì 24 febbraio 2010

MeeGo

Qualcuno sostiene che MeeGo non ha grandi prospettive, esattamente come la WAC. In realtà le differenze sono numerose e notevoli. Ne esporrò alcune.

Entrambi i progetti si rivolgono a dispositivi diversi, ma mentre il progetto della WAC considera principalmente telefoni cellulari e smartphone con sistemi operativi diversi, MeeGo considera apparecchi diversi (smartphone, netbook, tablet, televisori, dispositivi embedded, ecc.), ma tutti con uno stesso sistema operativo, MeeGo appunto.

Inoltre MeeGo non promette la chimera del "scrivi una volta, esegui ovunque" (vi ricordate il famoso slogan di Sun: "write once, run everywhere"?). Anzi, ci saranno almeno 2 store (essendo un progetto libero chiunque può fare il suo): quello di Nokia e quello di Intel. Il sistema operativo girerà, tra l'altro, su dispositivi con processori ARM o Intel e quindi le applicazioni vanno compilate per il processore desiderato.

Se questo non bastasse, c'è da dire che MeeGo si basa su 2 tecnologie mature e che hanno già dato prova delle loro capacità. La prima, il kernel Linux, è un sistema operativo che funziona benissimo su apparecchi di ogni tipo: server aziendali, router, NAS, dischi multimediali, robot, telefoni, televisori, navigatori satellitari, ecc. ecc. La seconda, il framework Qt, permette di scrivere applicazioni multipiattaforma (per Linux, per Windows, per Mac Os X, per Symbian e altri) al costo di una semplice ricompilazione.

Insomma, le premesse tecnologiche ci sono già tutte.

lunedì 22 febbraio 2010

WAC?

Forse qualcuno dei miei 4 lettori, si sarà accorto che non ho parlato dell'annuncio fatto, durante lo MWC 2010, da numerosi operatori di telefonia mobile e costruttori di cellulari a proposito di un'alleanza per creare uno store comune a tutti. Questa alleanza, chiamata Wholesale Applications Community (WAC) è evidentemente un tentativo di risposta all'enorme successo dell'AppStore di Apple.

In realtà, non ne ho parlato perché ritengo non possa avere successo. Numerose piattaforme coinvolte: sistemi operativi diversi, hardware diverso, interfacce diverse, risoluzioni diverse, operatori e store diversi... eppure un'applicazione dovrebbe funzionare nello stesso modo su tutti i dispositivi?? Innanzitutto queste applicazioni dovrebbero basarsi su un minimo comune denominatore: risoluzione minima, hardware minimo, accelerazione grafica minima, no GPS, eccetera. Ma allora perché il pubblico dovrebbe acquistare l'ultimo modello superpotente? Per non parlare poi della frammentazione dovuta alla personalizzazione dei singoli operatori/produttori che andrebbe sommata a quella degli aggiornamenti.

Penso che ancora per qualche anno l'hardware degli smartphone vada sfruttato al massimo con codice ad hoc, poi magari arriverà il tempo in cui potranno gestire efficienti macchine virtuali.

Infine, cosa c'è di male se un'applicazione va modificata per ogni piattaforma? E' vero che piattaforme con molti utenti possono portare a prezzi più bassi per le applicazioni, ma in questo modo si omologano le applicazioni, mentre i bisogni degli utenti non sono omologhi: c'è spazio per le nicchie, ma sembra che a queste ditte manchi il coraggio per sfruttarle.

giovedì 18 febbraio 2010

Vecchia scuola

Consideriamo i due motori di ricerca su internet che fanno più parlare si sè: Google e Bing.

Il primo si basa su un algoritmo chiamato PageRank, sviluppato da Larry Page e Sergey Brin i quali sono partiti dagli studi di Eugene Garfield e Massimo Marchiori dell'università di Padova, città in cui è nato.
Il secondo si basa sulla tecnologia sviluppata da Powerset, fondata da Barney Pell e Lorenzo Thione, nato e cresciuto a Como.

La scuola italiana funziona, o almeno funzionava. Sta di fatto che per lo sviluppo commerciale di idee come queste l'Italia non è il paese più adatto.

lunedì 15 febbraio 2010

MWC 2010: MeeGo, Bada e Windows Mobile alle ortiche

Si è aperto il Mobile World Congress (MWC) 2010.

MeeGo

La sorpresa più inaspettata è stato l'annuncio di Intel e Nokia di unire i loro sistemi operativi open source, rispettivamente, Moblin e Maemo (entrambi basati su Linux), in un nuovo progetto: MeeGo. Il kernel Linux e l'avanzato toolkit multipiattaforma Qt, sono alla base del nuovo progetto.

Non so se sia giusto interpretare la notizia come un tirarsi indietro di Intel dall'affollato mondo dei sistemi operativi mobili o un tentativo di vendere processori a Nokia. Finora Intel sembrava molto impegnata nello sviluppo di Moblin. Nokia invece sembrava un po' essere in ritardo col suo Maemo. Il nuovo MeeGo non sarà dedicato ai soli Atom, ma anche ai processori ARM.

Non è stata presentata alcuna demo, ma le 2 aziende prevedono tempi stretti: prima versione il prossimo trimestre e prodotti entro l'anno. Il sistema supporterà sia lo store Nokia (Ovi Store) che quello Intel (AppUp).

Da notare che stiamo assistendo alla fusione di due distribuzioni Linux: cosa piuttosto rara.

Bada

Samsung presenta il suo primo smartphone basato sulla sua piattaforma Bada. Sembra che tutti vogliano avere un loro sistema operativo mobile (o un Store per applicazioni?). Il cellulare, denominato Wave, dovrebbe essere disponibile in primavera.

Windows Phone 7 Series

Questo è il nome del nuovo sistema operativo mobile che sostituirà Windows Mobile 6.x. Il sistema operativo è stato (ri)scritto da zero. Oggi è stata presentata la nuova interfaccia, che si allontana dal classico modello Windows con la barra e il pulsante start: assomiglia di più a quella del recente Zune HD. Il dispositivo permetterà anche la fruizione di alcuni contenuti di Xbox Live.

Credo che oltre a colmare il ritardo, Microsoft in questo caso dovrà anche farsi perdonare da chi ha investito in Windows Mobile (utenti e sviluppatori) il fatto che questo nuovo sistema operativo non è compatibile col precedente. Evidentemente, era proprio così scarso da buttarlo alle ortiche (ufficialmente dovrebbe andare a coprire la fascia bassa del mercato ancora per un po', sapete... almeno per qualche mese vorrebbero venderne ancora qualcuno).

Ho sempre trovato buffo che all'uscita di un nuovo sistema operativo Microsoft, tutti iniziassero a parlar male del precedente.

P.S.

Per tutti questi nuovi sistemi operativi, attendo che vengano rifiniti e presentati più in dettaglio per ulteriori considarazioni.

venerdì 12 febbraio 2010

Google: cosa stai facendo oggi?

Ormai Google sta entrando in ogni mercato limitrofo a quelli in cui già si trova.

Ha iniziato come motore di ricerca, per poi diventare colosso della pubblicità. Quindi ha proseguito creando (anche attraverso svariate acquisizioni) un portale multiservizi: gMail, Google news, Google Docs, Google Maps, Google Voice, iGoogle, Picasa, YouTube, Blogger (ops), ecc. Ha creato un suo browser (Chrome), e ben due sistemi operativi: uno per smartphone (Android) ed uno per nettop/laptop (Chrome OS). Ed un server DNS. E wave. Ed uno smartphone col suo marchio. E, negli ultimi giorni, ha lanciato la sfida ai social network (primi tra tutti Facebook e Twitter) con Buzz. Ma non è ancora finita: ha annunciato che, a titolo sperimentale, fornirà accesso ad Internet su fibra ottica - 1 Gigabit al secondo - , ad un numero non ancora definito di utenti, numero compreso tra 50000 e 500000.

L'utente cosa ci guadagna? Un unico account, mille servizi integrati tra loro. E cosa ci perde? La privacy.

Ma dove vuole arrivare Google? E' solo un modo per cercare di marcare ogni possibile mercato emergente, per restare sull'onda, o c'è qualcosa d'altro? Vuole fornire ogni servizio relativo ad Internet? Qualcuno teme, addirittura, che punti a sostituire la rete con un network privato. Non credo proprio, un progetto simile mi ricorda la prima fallimentare MSN. Altri dicono che potrebbe diventare una sorta di grande fratello: come provider potrebbe studiare ogni attività dei propri utenti in rete.

Google ha attratto molte simpatie quando ha rivoluzionato i motori di ricerca prima e la posta elettronica poi. Ma non va idealizzata: un giorno si presenta come paladino dell'open source, il giorno dopo usa H.264 su YouTube. Ora dice di voler dare una scossa al mondo degli ISP, poiché serve una maggior banda. Sicuramente ce n'è bisogno. Le intenzioni sono buone, ma bigG sembra strafare.

martedì 9 febbraio 2010

Guerre e alleanze

Le guerre dei sistemi operativi, dei browser e dei motori di ricerca sono sempre più aggrovigliate.

Google ha lanciato il suo browser e sta per lanciare il suo sistema operativo. Mozilla vuole portare Firefox sui sistemi operativi mobili, sempre più diffusi, sui quali regnano i browser forniti dal produttore del sistema operativo. E gli altri? La prossima versione di Ubuntu cambierà il motore di ricerca di default (abbandonando Google) dopo che la Canonical ha firmato un contratto con Yahoo!

Tra l'altro Google ha un contratto di sponsorizzazione con Mozilla, ma alcuni dirigenti della Mozilla Foundation vorrebbero usare bing come motore di ricerca di default...

lunedì 8 febbraio 2010

Windows Mobile Phone 7: inizia dal marketing

Sono uscite delle indiscrezioni sul futuro Windows Mobile Phone 7 (qui e poi qui, alcuni commenti ed in italiano).

È presto per commentarle poiché non sono notizie confermate (vedremo la presentazione dell'interfaccia fra una settimana) e se fossero vere sarebbe come sparare sulla croce rossa.

La cosa che vorrei far notare è l'assoluto riserbo tenuto finora e la fuga di notizie all'avvicinarsi della presentazione ufficiale. Forse che Microsoft voglia copiare Apple anche nel marketing?

domenica 7 febbraio 2010

75% del nuovo codice Linux scritto dietro compenso

Il 75% del codice del kernel di Linux sviluppato nel 2009 è stato scritto da persone pagate per farlo.

Il fatto che Linux sia gratuito, infatti, non significa che non fa muovere dei soldi. Il kernel è la base su cui grandi aziende (Google, Red Hat, Novell, ecc.) costruiscono i loro prodotti. Google, ad esempio, non solo ci ha derivato Android e Chrome OS, ma anche il sistema operativo che usa internamente.

La licenza GPL, sotto la quale è distribuito il kernel di Linux, non pone impedimenti alle motivazioni per le quali svilupparlo, ma vincola a distribuire i sorgenti insieme con il proprio lavoro. Come si ricevono i sorgenti da cui partire per gli sviluppi o le personalizzazioni che si vogliono fare, così si devono rilasciare i sorgenti delle proprie modifiche.

Il lavoro aggiunto può essere fatto gratuitamente o dietro compenso. Anzi è proprio questa l'economia che vuole portare avanti l'open source. Io ho un software che mi soddisfa al 80%? O lo modifico o pago qualcuno che lo faccia per me. Poiché la base di partenza l'ho ricevuta liberamente, anche le mie modifiche dovranno essere libere e chiunque potrà usarle come gli piace.

Visto che il kernel è sempre più sofisticato ed adatto a numerosi scopi mi sembra ovvio che grandi aziende paghino chi è capace per adattarlo ai loro scopi o prodotti. Il valore aggiunto non è in un nuovo software da rivendere, ma nel miglior utilizzo interno.

Del resto lo sviluppo del kernel è sempre stato campo per professionisti, che magari su base volontaria e senza vincoli lavorano al meglio, ma anche come dipendenti non producono codice scadente. Comunque, essendo a disposizione di tutti, se ci fossero dei bug nel codice verrebbero corretti rapidamente.

Linux è nato su base volontaria, ma non ci vedo niente di male se grandi aziende pagano chi ha mostrato ottime capacità per sviluppare Linux nella direzione che più interessa loro, perché comunque il loro lavoro è a vantaggio di tutti e tutti possono servirsene o meno (vedi la disputa per le modifiche al kernel fatte per Android). In fondo, queste aziende sono come un volontario, con scarse capacità, ma con molti soldi per pagare qualcuno che faccia il lavoro per loro.

venerdì 5 febbraio 2010

Firefox Mobile

Questa settimana la Mozilla Foundation ha rilasciato la prima versione di Firefox Mobile, nome in codice Fennec.

Questa prima versione gira sul Maemo di Nokia. Seguiranno entro qualche mese le versioni per Windows Mobile e per Android.

Il browser offre 2 caratteristiche innovative per i browser dei dispositivi mobili: Weave e gli add-ons.

Weave è un servizio web che sincronizza i bookmark, le password, la history e le tabs aperte con Firefox, per passare velocemente dal dispositivo mobile ad un PC e viceversa, senza operazioni noiose e scomode. Il servizio è utile anche a chi usa Firefox su più PC (o sullo stesso con più sistemi operativi :-P ).

Gli add-ons sono degli strumenti simili a quelli che siamo abituati a conoscere in Firefox ed in altri browser moderni. Questi strumenti permettono un'elevata personalizzazione del browser e quindi del modo di usufruire di Internet. Ovviamente l'interfaccia di Firefox Mobile è diversa da quella per PC e anche gli add-ons sono adattati alla nuova situazione.

Il browser intende unificare l'esperienza di navigazione sulle diverse piattaforme mobili. Infatti questi dispositivi sono dotati di browser integrati, che anche se si appoggiano sugli stessi motori sono molto diversi tra loro.

Ovviamente quest'applicazione si scontra con la politica scelta da Apple per i suoi dispositivi dotati di iPhone OS. Per questo motivo difficilmente vedremo Fennec su iPhone.

Il nuovo browser può migliorare l'esperienza di navigazione, come ha già fatto Firefox sui PC. Inoltre un browser libero, non legato agli interessi di questa o quella multinazionale, ma aderente il più possibile agli standard è sicuramente un bene per Internet e per i suoi utenti.

giovedì 4 febbraio 2010

Symbian open source

Symbian ha completato la transizione verso lo stato di sistema operativo open source (con 4 mesi d'anticipo sul previsto).

Sono felice che sviluppatori ed aziende possano ora sfruttare anche questo strumento. E penso che sia anche un segnale di vitalità e che il sistema non sarà abbandonato presto. Infatti i sistemi open source possono sempre essere portati avanti da chi ne ha interesse.

Tuttavia non credo che Symbian possa competere con iPhone OS, Android e webOS. E questo lo sa anche Nokia, che comunque continua i suoi sforzi per rinnovarne l'interfaccia e portare le Qt su Symbian. Penso comunque che la casa finlandese userà Maemo sui cellulari di fascia alta.

mercoledì 3 febbraio 2010

Addio Sun

Ieri sono andato a cercare delle informazioni sul forum di VirtualBox e, stranamente, la prima cosa che ho notato è stato lo sgargiante logo di Oracle.

Nonostante da mesi si parli dell'acquisizione di Sun da parte di Oracle (per via dell'analisi da parte degli organi competenti, solo in gennaio la UE ha dato il via libera), solo ieri mi sono reso conto che ormai è cosa fatta.

Chi non ha mai almeno sentito nominare il suo strumento di sviluppo Java? Un po' meno famosi, ma molto usati, sono MySQL, OpenOffice, VirtualBox, NFS, Solaris ecc. Sicuramente Sun ha fatto un pezzo di storia nell'informatica moderna e nella diffusione di internet. Ricordo che una quindicina di anni fa la moltissimi (la maggior parte?) dei server internet girava su macchine di Sun.

Ormai, come ha detto il CEO Jon Schwart, Sun è solo un marchio: "Sun is a brand, Oracle is your company."

Auguro buona fortuna a quei progetti che Sun aveva reso open source come VirtualBox OSE (acquistata da Innotek), OpenOffice (da StarOffice) e OpenSolaris. E di molta fortuna avrà bisogno anche l'ottimo MySQL (progetto open source sviluppato da MySQL AB, acquisita da Sun) che ora si trova in casa di Oracle che sviluppa database di fascia leggermente superiore, ma comunque un concorrente. MySQL si merita di continuare a crescere come ha fatto finora, aiutando a crescere molti siti internet che si appoggiano su questo database gratuito.

lunedì 1 febbraio 2010

Uno su cento

La popolazione mondiale ammonta a meno di 7 miliardi di persone.
Apple ha dichiarato di aver venduto più di 75 milioni di dispositivi tra iPhone ed iPod Touch.
Di conseguenza più del 1% della popolazione ha un iPhone o un iPod Touch.
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