sabato 19 marzo 2011

Usabilità

Le applicazioni offrono un sempre maggior numero di funzionalità (di cui l’utente finale usa solo un piccolo sottoinsieme) e di conseguenza diventano sempre più complesse.

Complesso non è sinonimo di complicato, ma solitamente più un’applicazione è complessa più è complicata per l’utente finale, specie per un nuovo utente. Tuttavia un aggiornamento con nuove funzionalità è ciò che permette ad una software house di avere un incremento di vendite in un breve periodo: gli utenti vogliono sempre più funzioni in una sola applicazione.

Un’altra cosa che vogliono gli utenti è l’usabilità. A questo punto sorge spontanea la domanda: come è possibile fornire una maggior facilità d’uso ed al contempo un maggior numero di funzioni?

Vediamo qualche esempio.

Sistemi Operativi Mobile

Apple ha semplificato e reso maggiormente usabile, riducendo le opzioni/funzioni, il suo sistema operativo per farlo stare in un piccolo dispositivo: all’inizio il sistema operativo dell’iPhone non aveva funzionalità di copia/incolla, non poteva mandare MMS, nessuna forma di multitasking per le applicazioni terze, ecc.
Pian piano, l’azienda di Cupertino sta aggiungendo sempre nuove caratteristiche.

Oggi, iOS ed Android, hanno molte più funzioni delle versioni con cui hanno debuttato ed i clienti si aspettano queste caratteristiche da uno smartphone. Di conseguenza, chi si appresta a lanciare un nuovo sistema operativo per questi sistemi si trova nella difficoltà di dover implementare qualcosa di usabile e ricco di funzionalità fin dall’inizio. Microsoft, ad esempio, ha scelto di sacrificare funzionalità come il copia/incolla ed il multitasking per le applicazioni terze nella sua prima versione di Windows Phone 7, ma sembra che il mercato non abbia apprezzato particolarmente questa scelta.

Hardware

Il PC sta diventando sempre più simile ad un elettrodomestico, nonostante ogni anno sia sempre maggiore il numero di persone che hanno iniziato a conoscerlo a scuola o al lavoro. Per molti utenti deve essere il più semplice, il più usabile possibile. Poche funzioni, facilmente accessibili e magari su un sistema affidabile, intuitivo e pronto all’uso in pochi secondi: insomma un tablet.

venerdì 11 marzo 2011

E' tempo per un nuovo motore di ricerca?

Un decennio fa il web era principalmente statico e pochi siti avevano centinaia o migliaia di pagine; era necessario un po’ di lavoro per scrivere e pubblicare una o più pagine web.

Oggi, il numero di pagine (web) pubblicate è aumentato di vari ordini di grandezza. Grazie a strumenti come Blogger, WordPress e Tumblr, ognuno può iniziare a scrivere pagine web, per non parlare di CMS come Drupal e Joomla che permettono di creare facilmente siti dinamici e multifunzonali. E’ un web in veloce e continua espansione, dove non solo chi mantiene siti e blog crea contenuti, ma anche i loro lettori, lasciando messaggi talvolta altrettanto interessanti.

Ci sono, inoltre, flussi continui di informazioni su siti in continuo cambiamento come Twitter, Facebook, Quora, Flickr, YouTube, ecc.

Oltre a questi flussi, ci sono le cosiddette content farm che creano siti per attirare utenti a cui mostrare pubblicità: pochi contenuti o contenuti copiati da altri siti, ottimizzati per avere link dai motori di ricerca, aggiornati spesso e molta pubblicità (spesso fornita da Google...).

Infine, oggi una pagina ha un suo ciclo di vita che coinvolge maggiormente i lettori e può essere sintomatica della sua rilevanza:
  • viene pubblicata;
  • talvolta viene aggiornata;
  • gli utenti interagiscono con essa: viene visualizzata, viene condivisa (tramite Facebook (con "Mi piace" o link) e altri siti), vengono aggiunti commenti, ecc.;
  • viene indicizzata ed appare nei motori di ricerca;
  • col passare del tempo, in generale, le pagine hanno sempre meno visitatori e quindi meno interazione.
Di conseguenza, il tipo di ricerca sul web che ci ha dato fino ad oggi Google era ideale una decina d’anni fa, ma oggi inizia a segnare il passo.

Sono già molti all’opera per cercare di mettere a punto un nuovo sistema di ricerca (ad esempio, e anche), ma anche Google non sta dormendo.