domenica 28 novembre 2010

Piccolo è bello

I programmi datati hanno una miriade di funzioni e ad ogni nuova versione se ne aggiungono altre, ma chi le usa? Siate sinceri. L'80% delle operazioni degli utenti corrispondono al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo (Pareto docet).

Eppure c'è questa continua rincorsa a funzioni più esoteriche che utili. Ogni nuova versione ha più funzioni, quindi è più "grossa", più pesante o (semplicemente) più lenta.

Finché qualcuno (ri)parte con un software base, semplice e direi utilizzabile. Ad esempio, fu così che Mozilla, sottoposto ad una notevole cura dimagrante, divenne Firefox. Ed è per questo che fortunatamente talvolta delle nuove piccole ditte se ne escono con software leggeri e veloci che possono competere coi pachidermici dinosauri del passato. Forse è per questo che si diffondono smartphone e tablet: applicazioni semplici e focalizzate.

Tutttavia, ogni nuovo applicativo nato snello nel tempo ingrassa e ingigantisce: gli utenti chiedono questa e quell'altra nuova caratteristica ed il marketing necessita di nuove funzionalità da sbandierare come necessarie.

Inevitabile? No.

La soluzione più diffusa è quella di concentrarsi sulle funzionalità fondamentali e permettere lo sviluppo di funzionalità esterne come plug-in.

L'ideale è comunque ricordare sempre il caposaldo della filosofia UNIX:
Write programs that do one thing and do it well
(Scrivete programmi che facciano una cosa sola, ma la facciano bene).

mercoledì 24 novembre 2010

Rimandati a dopo Natale

E' ormai evidente che gli smartphone di Nokia equipaggiati con MeeGo non arriveranno entro Natale. Non solo, pare che per vederli sul mercato dovremo attendere Giugno 2011. Anche Google non sarà pronta per il mercato natalizio col suo Chrome OS per netbook.

Nel frattempo continua l'inarrestabile diffusione di smartphone dotati di iOS o Android, l'ascesa di Bada e sono iniziate le vendite (deludenti) di Windows Phone 7: tutti potenziali clienti persi per Nokia. Il mercato dei netbook, invece, è in netto calo, scontratosi con i tablet (leggi iPad).

E' vero che MeeGo è open source e che qualche altro costruttore potrebbe anticiparne il debutto, ma pare che la piattaforma non sia del tutto matura (almeno per i tablet).

Mi chiedo se vale la pena per Nokia continuare a rilanciare Symbian anziché concentrarsi sullo sviluppo di MeeGo. E forse Google farebbe meglio a dedicarsi solo ad Android, portandolo anche sui netbook.

Purtroppo non ho tempo di toccare con mano (in modo emulato) le attuali versioni di questi sistemi operativi e quindi non so a che livello di usabilità siano giunti.

Tuttavia, questi ritardi mi fanno pensare ad un discorso più generale: mi chiedo se non sia meglio lanciare un prodotto con alcune lacune per poi migliorarlo nel tempo, piuttosto che aspettare di avere un qualcosa di equivalente in termini di funzionalità ai prodotti della concorrenza.
Ad esempio, Windows Phone 7 è stato lanciato senza funzionalità di copia/incolla, né multitasking (né altre funzionalità a cui i suoi concorrenti ci hanno abituato). E' ovvio che non si può lanciare sul mercato un prodotto completamente immaturo e sperare di non venire puniti dalle scelte dei consumatori (ok, Vista è probabilmente un'eccezione...). Ed è giusto anche essere chiari, con qualcosa tipo: manca questo e quest'altro, ma ci stiamo lavorando e potrete aggiornare _gratuitamente_; le caratteristiche peculiari su cui puntiamo sono invece queste e quest'altre. Scegliete.

lunedì 15 novembre 2010

2010: tablet

Si avvicina la fine di questo 2010; è stato l'anno dei tablet o pad o, meglio ancora, l'anno dell'iPad - col 95% di questo settore di mercato.

Nonostante in passato ci siano stati svariati tentativi, il mercato dei tablet è emerso con l'iPad, mentre molti alla sua presentazione all'inizio dell'anno prevedevano l'ennesimo flop dell'ennesimo pad. In realtà, questo dispositivo si differenzia per l'interfaccia: anziché aver portato un'interazione basata su mouse e tastiera su un dispositivo privo di entrambi (come ha cercato di fare per anni Microsoft), Apple ha adattato la diffusa interfaccia dell'iPhone, basata sul touch. Le applicazioni pensate per questa interazione hanno fatto il resto.

Per ora l'unica alternativa credibile è il Samsung Galaxy Tab, basato su Android. Grazie alla diffusione che sta ottenendo, inizia ad avere qualche applicazione interessante e sta cercando di innescare il ben noto circolo vizioso: molti dispositivi venduti attirano gli sviluppatori che generano molte applicazioni che a loro volta portano ad altre vendite di dispositivi.

Tuttavia Google dichiara che il suo sistema operativo non è ancora pronto per i tablet e probabilmente non lo sarà nemmeno la versione in uscita fra qualche settimana (nome in codice: Gingerbread). Si dovrà aspettare la versione successiva (Honeycomb). Per questo altri costruttori intendono aspettare che la piattaforma maturi: Lenovo ed LG hanno annunciato futuri Tablet basati su Android Honeycomb.

La concorrenza per l'iPad arriverà dunque l'anno prossimo, quando, oltre ai tablet basati su Android, ci saranno anche i PlayBook di RIM e magari uno o più tablet basati su webOS. Apple probabilmente giocherà ancora d'anticipo, lanciando nei primi mesi del prossimo anno l'iPad di seconda generazione; ciò nonostante, nel corso dell'anno, perderà quel mostruoso 95% del mercato dei tablet.

venerdì 12 novembre 2010

Virtual Economy

Il quantitativo di soldi reali spesi per beni virtuali è in continuo aumento.

Credo che questi acquisti, legati principalmente al social gaming, possano costituire delle piccole (auto)gratifiche. Non credo che possano invece costituire una minaccia per il resto dell'economia, ma non mi stupirei se qualcuno muovesse un'accusa del genere.

Il bello di questi beni è che l'inquinamento per produrli è ridotto; legato principalmente all'elettricità necessaria a far funzionare i server. Nessun processo chimico o materiali velenosi (oltre a quelli impiegati per produrre i computer su cui si basa l'economia virtuale).

Chissà se un'economia virtuale può iniziare a ridurre l'impatto sull'ambiente delle attività umane.