martedì 30 marzo 2010

Sono in classifica mondiale

In questi ultimi giorni mi sono appassionato ad un giochino che non ha niente di eccezionale come grafica o trama o altro. Devo confessarvi che in generale non sono un amante dei videogiochi, per cui non saprei dirvi che caratteristiche tecniche ha, cosa non ha o a che altri giochi assomiglia; non è di questo che voglio parlarvi.

La cosa che più mi intriga in questo gioco è la possibilità di immettere il proprio punteggio in una classifica (addirittura) mondiale. Credo che sia stato un sogno di molti ragazzini che giocavano nelle sale giochi anni '80 vedere una classifica mondiale o anche regionale del proprio gioco preferito. Oggi, con i dispositivi elettronici connessi spesso in rete, questo è possibile. Non solo, direi che è un sistema per affiliare gli utenti al proprio gioco. Volete mettere essere in classifica mondiale? vi immaginate essere superati da qualcuno dopo tutte le vostre fatiche? Bisogna subito migliorare! Via, si gioca.

I videogiochi si stanno spostando da versioni graficamente mozzafiato a versioni molto più semplici, ma coinvolgenti un numero sempre maggiore di persone (a tal proposito leggete questo interessante articolo). Prendete ad esempio i social game presenti in Facebook, come Farmville e Pet Society. E non pensate che siano passatempi di poco conto: Zynga, la produttrice di Farmville, è valutata miliardi (e sono più i giocatori di Farmville che il numero di abitanti della Francia). Tant'è che molte aziende che si occupano di videogiochi da anni si stanno dedicando a questo filone emergente.

Gioco e socialità. Il prossimo passo sarà congiungerli con la mobilità.

venerdì 26 marzo 2010

Arena smartphone

Continui movimenti nell'arena degli smartphone. Purtroppo avere un buon sistema operativo non basta.

Windows Phone 7 Series (WP7S)

Al MIX10 Microsoft ha svelato maggiori dettagli sul suo futuro sistema operativo per smartphone.

Le applicazioni dovranno essere basate su SilverLight 4 e XNA Framework. È positivo che non si tratti di versioni ridotte (mentre Windows Mobile usa versioni ridotte delle API di windows e di .net), negativo che non si possano creare applicazioni in codice nativo. Come farà ad avere Flash? SilverLight è un framework simile a Flash, ma è proprietario di Microsoft (oltre che per windows e Mac OS X sono in sviluppo versioni per Symbian e MeeGo, per Linux vedete Moonlight). Ve lo immaginate Flash che gira sotto Silverlight? Si parla quindi di eccezioni per alcuni clienti...

Con la solita scusa dell'eccessivo consumo di batterie, esattamente come l'iPhone (per lo meno fino alla versione 3.0) WP7S non consentirà ad applicazioni di terzi di funzionare in multitasking (avrà le notifiche push come su iPhone).

Niente copia/incolla.

Giochi ed applicazioni saranno scaricabili esclusivamente dal Windows Phone Marketplace, ma per grandi aziende ci saranno eccezioni...

Fin qui vi ricorda molto l'iPhone ed in particolare le sue limitazioni? Non siete gli unici.

Nuova interfaccia. E' la vera novità del dispositivo ed è impressionante.

Il radicale cambiamento rispetto al sistema precedente ha fatto sì che molte software house abbiano già abbandonato lo sviluppo sulla piattaforma precedente (Windows Mobile 6.5) per quella nuova: Adobe (con Flash) e Skype sono alcuni esempi. Altri, visto le restrizioni imposte (in particolare l'impossibilità di sviluppare applicazioni in codice nativo), hanno bloccato lo sviluppo dei loro prodotti per entrambe le piattaforme, come Mozilla con Firefox.

Palm

Errori di marketing e manageriali oltre che qualche problema con l'hardware nonché il basso numero di applicazioni ad oggi disponibili, sembrano essere le cause dello scarso successo economico di Palm negli ultimi mesi.

Eppure tutti riconoscono la qualità di WebOS.

Molti si aspettano che Palm venga acquisita da qualcuno, anche solo per disporre del suo enorme numero di brevetti. Cosa che potrebbe fare la differenza nelle recenti cause legali tra Nokia ed Apple ed Apple e HTC (leggi Google).

Previsioni?

Difficile fare previsioni, visto che la qualità tecnica del solo sistema operativo non basta. Servono marketing, sviluppatori che appoggino la piattaforma e denaro per superare i momenti difficili, momenti come quelli in cui si trovano attualmente Palm e Microsoft (per lo meno nel settore sistemi operativi per smartphone).

Forse fra qualche anno iPhone OS sarà un sistema operativo di nicchia ed i soldi ed il marketing avranno portato Windows Phone ed Android ad essere dominanti, seguiti da MeeGo e qualche outsider come Bada (Samsung).

martedì 23 marzo 2010

2 settimane con... UMTS

Avendo avuto l'opportunità di passare un week-end in montagna (molto rigenerante), avendo trovato una buona offerta ed avendo paura che qualcuno in famiglia potesse sentire la mancanza di un collegamento ad internet, ho provato per 2 settimane un servizio di accesso ad internet via UMTS.

Devo dire che è stato molto divertente.

Multitasking sulla cloud
Innanzitutto il sistema di notifiche push dell'iPhone, supplisce bene all'assenza di multitasking del sistema operativo. Calendari e ToDo facevano apparire messaggi di avviso al momento giusto, proprio come se stessero girando in background (anche se non ho verificato la precisione temporale).

Messaggistica 2.0
Messaggi su Facebook o mail vengono notificate in breve tempo. Altro che SMS: ad un costo inferiore si hanno messaggi, foto e video verso tutti quelli che accedono ad internet. Ho scattato foto ed immediatamente le ho rese disponibili su internet.

Navigatore & Guida turistica
Ricerche e dati sempre disponibili. Cercavo una farmacia in montagna: ecco le indicazioni, la mia posizione la da il GPS. Tornato a casa volevo trovare una piscina in una città che non conosco: ho acceso il dispositivo e... di là, basta seguire le indicazioni sulla mappa. Informazioni sul monumento che state vedendo? hai internet fra le mani: hai solo l'imbarazzo della scelta della fonte. La prossima volta proverò applicazioni che cercano dati ed informazioni culturali in base alla posizione letta col GPS.

Batteria
Quando si accende sia UMTS che il GPS, la batteria cala velocemente.

Pubblicità
Essendo sempre connesso, quei programmi che permettono di scaricare le news e leggerle off-line, non si trovano mai off-line (a meno che non si spenga sia UMTS che GPRS) e quindi quando mostrano le news possono accedere alla rete e scaricare immagini e pubblicità.

Conclusioni

Confrontando il costo di questo abbonamento mobile con l'abbonamento per l'accesso ad internet da casa in effetti c'è da farci un pensierino. I servizi che diventano accessibili sono molti. Internet in mobilità è ancora poco sfruttata, ma lo sarà sempre di più, perché è molto utile (oltre che divertente). Per ora però mi accontento di sfruttare il WiFi.

giovedì 18 marzo 2010

La Profezia

Durante il primo Linux Day (1° dicembre 2001) (o forse durante il secondo, nel 2002) enunciai la seguente profezia. Ovviamente si parlava di sistemi operativi.

<modalità fanatico-ironico-provocatoria-profetica on>

In futuro, rimarranno solo 2 diffusissimi sistemi operativi.
Uno sarà usato da chi è appassionato di informatica, vuol capire come funzionano le cose e vuole crearne di nuove lui stesso. Questo sistema operativo è già qui: Linux.
L'altro sarà per chi vuole un computer che quando lo accendi semplicemente funzioni, che non dia continui grattacapi, che non necessiti di continue cure e manutenzioni; anche a costo di essere limitati nelle proprie scelte. Anche questo è già qui: Mac Os X.
Che senso ha un sistema operativo che vuol fare l'uno e l'altro? che promette nessuna restrizione (a parole), ma che è difficile da gestire e in più limita la libertà (di vedere come funzionano le cose, ad esempio) dei propri utenti? Anche questo è già qui: Windows.

Aggiornamento 2010

Tuttavia, in questi giorni, mi sono ricordato di questa profezia e mi sono detto: ma il sistema operativo per chi non vuole complicazioni è veramente già qui? O non sarà magari un sistema che delega tutto a server remoti? Tutta la manutenzione verrà fatta su questi, completamente trasparente per l'utente. Tutte le applicazioni e tutti i dati risiedono su macchine remote. L'utente dovrà solo accendere il suo dispositivo, fare il suo lavoro (redigere relazioni, scrivere un blog, fare calcoli, giocare, navigare in internet, chattare, ecc.) e non preoccuparsi di nulla. Nessuna preoccupazione: al prossimo avvio il sistema sarà completamente aggiornato e privo di virus (o reinstallabile via rete). Il sistema operativo nell'era della cloud.

Incredibile? No, il capostipite di questi sistemi operativi è già stato annunciato: Chrome OS - per la seconda metà del 2010.



P.S.
Chrome OS è basato su Linux. Volete vedere che alla fine ne resterà soltanto uno?

domenica 14 marzo 2010

Nuvole in movimento

Sempre più ricerche su internet avvengono attraverso dispositivi mobili: notebook, netbook e soprattutto smartphone. Insomma, i dispositivi mobili superano i desktop.

Anche qui la mobilità vince sulle prestazioni. Certo, ormai tra notebook e desktop non c'è un abisso in termini di prestazioni (ne risente principalmente l'espandibilità). Ma coi netbook non c'è paragone: in questo caso mancano le prestazioni e (di conseguenza) le funzioni. Un'altra vittoria del principio di Pareto. Per non parlare poi degli smartphone: poche essenziali funzioni, ma mobilità allo stato puro.

L'informatica sta evolvendo verso piccoli dispositivi portatili che accedono a servizi distribuiti (la cloud).

Siamo appena agli inizi. Le applicazioni web sono scarne, ma evolveranno. Le applicazioni professionali, residenti sui pc, vengono diffuse sempre meno e quindi il loro costo aumenta, riducendone ancora la diffusione ed innescando una spirale che le relegheranno in uno spazio di nicchia. Anche i computer, che in realtà oggigiorno sono sfruttati solo in piccola parte dall'utente medio, rischiano di fare questa fine per colpa dei dispositivi mobili. Sembra che si stia tornando all'idea del thin client, si sta sostituendo il pc con una mera interfaccia ad internet.

In questo modo internet sarà accessibile ad un maggior numero di utenti, in quanto i dispositivi si fanno sempre più economici ed il software necessario è (già) gratuito.

Per quanto riguarda l'impoverimento della potenza di calcolo dei dispositivi e delle funzionalità dei software, sicuramente ci sarà un recupero nel lungo termine: le applicazioni web evolveranno ed anche gli utenti impareranno a sfruttarle al meglio e (magari) anche la banda del collegamento ad internet aumenterà. Probabilmente, tutta la potenza di calcolo non potrà risiedere sui server, ma torneranno i client evoluti (corsi e ricorsi storici dell'informatica).

mercoledì 10 marzo 2010

Pareto, gli MP3 e la cloud

Ho letto un articolo su Wired che descrive come numerosi prodotti acquistati negli ultimi anni siano cambiati nel nome della semplicità d'uso, dell'economicità e della permanente disponibilità, il tutto a discapito della qualità.

Il classico esempio è l'uso degli MP3 al posto dell'alta fedeltà dei CD. Altri esempi sono le videocamere economiche a bassa risoluzione e le applicazioni web.

Personalmente condivido queste conclusioni, anche se, più che sulla continua disponibilità (anche su hardware diversi), metterei l'accento sull'interoperabilità. Con ciò intendo la possibilità di usare questi prodotti in combinazione con altri. Infatti, un grande impulso alla diffusione del formato MP3 l'hanno dato sia i lettori MP3 che le ridotte dimensioni del file (permettendone la vasta diffusione su Internet). Per le videocamere economiche un fattore non trascurabile è la possibilità di condividere i propri video su siti come YouTube.

Un altro punto a favore di questi prodotti è la loro trasportabilità: piccole dimensioni, piccolo peso. In fondo siamo in un mondo sempre più veloce e connesso.

Questi nuovi prodotti hanno successo perché, pur non eccellendo in qualità e funzioni, sono qualitativamente sufficienti per i loro utenti. Tutto questo mi ricorda il principio di Pareto. Secondo questa legge empirica, la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause. Nel nostro caso possiamo dire che l'80% delle operazioni degli utenti corrispondono al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo.

Proprio su questo principio si basano le applicazioni web: poche semplici funzioni, per puntare a soddisfare l'80% degli utenti. Questi sono comunque milioni ed il traffico è garantito (e quindi anche gli introiti). Ci sono applicazioni per ritoccare immagini, office suite (fogli elettronici e word processor: Google Documenti, Zoho, FengOffice, ecc. ), web mail, ecc. Queste applicazioni web non sono performanti, ma hanno altri vantaggi: offrono le funzioni base senza tanti fronzoli, i dati sono disponibili da diversi pc o smartphone, in caso di guasto hardware i dati rimangono disponibili, sono applicazioni economiche (se non gratuite), ecc.

Tuttavia, a mio avviso, c'è un aspetto negativo di questo approccio che viene poco considerato: l'appiattimento delle risorse. Non solo questi strumenti sono scarsi in termini di prestazioni e qualità, ma mancano di strumenti che possono fare la differenza. Se alla fine milioni di utenti usano le stesse 20 funzioni e gli stessi modelli, non rischiamo di unificare, ovvero di ridurre, le nostre possibilità d'espressione? Immaginate che per esprimervi vi vengano concesse solo 5 lettere e di non poter usare parole con più di 4 lettere...

giovedì 4 marzo 2010

Immagini e nuvole

Sono ormai numerosi e molto usati i siti internet che permettono di ritoccare foto ed immagini in generale (Picnik, FotoFlexer, Snipshot, Photoshop.com, ecc.) . Alcuni sono scherzosi (photofunia, faceinhole, ecc. ).

Le applicazioni di fotoritocco sul web non sono potenti e versatili come un'applicazione vera e propria (come Gimp, ad esempio), eppure hanno un buon numero di utenti. Perché?
Sicuramente la semplicità d'uso (nessuna installazione, nessun sovraffollamento di menù e sottomenù in cui cercare quelle poche funzioni essenziali che tutti usano) ne fanno delle applicazioni da provare, tanto più se il risultato ottenuto finirà anch'esso sul web (ad esempio un avatar per facebook). Insomma, molti le usano semplicemente perché per loro sono sufficienti: non hanno bisogno della potenza, della versatilità né tantomeno della complessità di un'applicazione stand alone.

Questi siti sono comunque un passo verso il sempre maggior uso di web app (applicazioni accessibili via web), anziché di applicazioni residenti sul proprio pc. Sono un passo verso il cloud computing.

Secondo molti, il cloud computing o semplicemente la cloud (nuvola) è il futuro dell'informatica e di Internet. Sicuramente è la moda del momento. Personalmente penso che abbia molti pro e molti contro: non è certo la panacea di tutti i mali. Ne parleremo ancora…