mercoledì 11 agosto 2010

Una fattoria fra le nuvole

Avrete certamente sentito parlare di FarmVille; magari non ci avete mai giocato o magari siete giocatori accaniti.

FarmVille (prodotto da Zynga) ed altri cosiddetti social games hanno avuto recentemente un enorme successo di pubblico (oltre 60 milioni di giocatori attivi per FarmVille) ed economico (Playdom, un concorrente di Zynga è stato acquistato dalla Walt Disney Co. per oltre 750 milioni di dollari e la famosa Electronic Arts ha preso Playfish, un altro concorrente, per circa 400 milioni di dollari).

Tuttavia, mi è stato detto che il cloud computing è una cosa troppo astratta e che non viene percepita come una tecnologia di uso comune.

Cosa c'entra la cloud con FarmVille? Beh, questo gioco non è solo sociale, ma è basato sul cloud computing: non risiede sui nostri PC, ci possiamo accedere da device diversi (PC, smartphone, tablet, ecc.) e da ognuno continuiamo a giocare da dove eravamo rimasti.

Il successo di questi recenti giochi è dovuto principalmente all'aspetto sociale e, in realtà, non sono nemmeno i primi giochi sulla cloud: ci sono stati precedentemente numerosi giochi su server remoti, dalla semplice dama ai giochi di ruolo. Tuttavia, questi giochi hanno sfruttato maggiormente la cloud introducendo l'aspetto sociale e, semplificando la grafica, permettendo l'accesso da numerosi dispositivi diversi (riducendo solo su alcune piattaforme la necessità di client particolari). SecondLife, ad esempio, richiede invece un client (software specifico) installato sul PC che usate per accedervi.

Un'evoluzione futura potrebbe essere data da server remoti, come quelli annunciati da AMD, che forniscono la potenza di calcolo necessaria per avere effetti grafici migliori anche su dispositivi privi di schede grafiche avanzate.

Quando sentite parlare di cloud, quindi, non pensate che che sia una cosa troppo lontana: già oggi milioni di persone la usano per giocare. E quello di FarmVille è solo un esempio.

Nessun commento:

Posta un commento