domenica 1 agosto 2010

La vita in tempo reale

Notizie in Real-time, ovvero in tempo reale. I motori di ricerca stanno andando in questa direzione (notizie di fatti appena avvenuti, estratte da servizi di micro-blogging, ecc.), ma che impatto ha sulle nostre vite?

Il cambiamento è molto sentito da alcune categorie di lavoratori: giornalisti, operatori finanziari, PR, ecc., ma sta entrando inesorabilmente anche nelle vite di tutti noi. Come sportivi, bloggers, interessati ad un qualche evento internazionale ci capita di seguire gli eventi in tempo reale ed a qualsiasi ora. Il tutto non solo grazie all'espansione di internet, ma anche a causa di altri fattori, come la globalizzazione economica.

Mentre molti lavoratori hanno ancora un orario fisso, ci sono sempre più lavori in cui bisogna essere disponibili e pronti quando accade un evento, non importa cosa si stesse facendo in quel momento. Immaginate di essere un addetto stampa o un PR di una grossa ditta. Se si diffondono voci scomode su Twitter o Facebook, credete si poter aspettare l'orario di lavoro? Se state trattando un'importante compravendita a livello internazionale che orario d'ufficio seguite, il vostro o quello della controparte? Anche per questo si diffondono gli smartphone.

A parte questi casi che possono sembrare marginali, altri esempi sono quei servizi che devono funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Sono sempre più diffusi, e sicuramente richiedono la reperibilità degli addetti a supplire ad assenze o emergenze.

Inoltre, a tutti è capitato di attendere un'e-mail con ansia e controllare continuamente il proprio account di posta.

Che ci piaccia o no, siamo sempre più connessi e le notizie ci arrivano in tempo reale. Ciò cambia la nostra vita. Come coniugare la necessità a rispondere a questi stimoli con le nostre vite quotidiane, le nostre famiglie, i nostri rapporti interpersonali?

Ognuno deve rispondere a modo suo. Se il lavoro inizia a richiedere la massima disponibilità si può cercare di cambiarlo oppure si deve organizzare la propria vita privata e quella lavorativa in modo che convivano. Se sono le proprie passioni che aumentano la loro richiesta di attenzione, bisogna comunque porvi un freno onde evitare che interferiscano con affetti familiari e con il lavoro.

Penso sia utile e piacevole (se non addirittura necessario) scollegarsi ogni tanto. Ad esempio, a cena con la famiglia preferisco evitare di essere disturbati da telefonate, sms, mail e persino dalla TV.

Vivere in un regime real-time è sempre più facile, ma in fondo è una scelta. Vivere nel mondo reale è semplicemente necessario.

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